Twin transition, Living Labs, innovazione sociale, ecosistemi rurali e nuovi approcci alla didattica: i contributi del gruppo PAGE alla Conferenza SIDEA 2024
A settembre, Anacapri ha ospitato LX conferenza della Società Italiana di Economia Agraria (SIDEA), intitolata “Dalla strategia Farm-To-Fork all’approccio One-Health: Soluzioni per il modello agricolo europeo alla luce dei nuovi scenari economici”.
Organizzata dall’Università Federico II di Napoli, la SIDEA 2024 ha posto l’accento su tematiche di centrale importanza nel processo di trasformazione che le politiche economiche ed ambientali sono chiamate ad affrontare. Oggi, infatti, il comparto agricolo si trova ad affrontare ulteriori sfide che coinvolgono anche le aree rurali nel processo di transizione digitale e sostenibile, che per sua natura investe necessariamente questioni economiche e sociali.
Il Gruppo PAGE ha partecipato attivamente alla conferenza presentando i loro output di ricerca, sia nelle sessioni organizzate dedicate a specifici progetti, che nelle sessioni Parallele, alimentando il dialogo e il confronto con ricercatrici e ricercatori del settore, della maggioranza delle Università italiane.
Inoltre, la SIDEA 2024 segna un nuovo passo importante, il Prof. Gianluca Brunori che da anni guida il Gruppo PAGE dell’Università di Pisa, durante l’assemblea dei soci è stato eletto come nuovo Presidente della SIDEA.
Durante la sessione dedicata a “Ecosistemi della conoscenza, transizione ecologica e politiche di intervento” ha aperto una riflessione sulla transizione ecologica e digitale nelle aree rurali.
A partire dall’esperienza del progetto PRIN SmARTIES “Puzzling out smart ruralities, sound knowledge and rural (agricultural/agrifood) entrepreneurial ecosystem” il Prof. Gianluca Brunori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa ha parlato del ruolo della conoscenza e dell’innovazione in chiave trasformativa, dove diventano necessarie informazioni aggiuntive ai frame esistenti per generare soluzioni che vanno a vanno alla radice dei problemi, a volte sfidando i paradigmi consolidati e demolendo e ricostruendo le strutture esistenti.
Durante la sessione sono stati presentati i casi delle singole unità di ricerca presentati dal Prof. Marcello De Rosa dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, Giuseppina Olivieri e Anna Russo Spena dell’Università Federico II di Napoli, Stefano Ciliberti dell’Università degli Studi di Perugia, Chiara Mignani dell’Università di Pisa e Rosario Pio Colangione dell’Università di Foggia.
Nell’ambito dell’insegnamento dell’economia agraria, la conferenza ha ospitato la sessione “Come cambia l’insegnamento dell’economia agraria in un’epoca di twin transition? Un invito aperto alla comunità degli economisti agrari”, moderata dal Prof. Alessio Cavicchi, nella sessione si è discusso dell’evoluzione dell’insegnamento nell’era della twin transition.
Dopo il dibattito avviato in occasione della SIDEA Bologna del 2021, è stato istituito un gruppo di lavoro per affrontare temi come l’internazionalizzazione dei programmi e lo sviluppo di competenze innovative. Durante la sessione stati presentati nuovi approcci didattici basati sulla transdisciplinarità e sulla collaborazione tra università e stakeholder locali. Infine, è emersa la necessità di orientarsi verso la costruzione di una forte comunità di pratica nell’educazione all’economia agraria per affrontare le sfide poste della transizione digitale e sostenibile. Nella sessione sono intervenuti il Prof. Angelo Belliggiano dell’Università degli Studi del Molise, la Prof.ssa Maria Teresa Gorgitano dell’Università Federico II di Napoli, la Prof.ssa Biancamaria Torquati e il Prof. Antonio Boggia dell’Università degli Studi di Perugia, la Prof.ssa Francesca Galli, e le Ricercatrici Sonia Massari e Silvia Rolandi dell’Università di Pisa.
Tra i temi discussi alla conferenza, quello della rigenerazione territoriale nelle aree interne è stato dibattuto nella sessione Strategie per la rigenerazione dei paesi delle aree interne, dove il Prof. Gianluca Brunori, insieme ad altri esperti, ha sottolineato la necessità di dare centralità al tema, con nuove istanze di ricerca ed un approccio trans-disciplinare. L’esperienza Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) è stata ampiamente commentata, con una dettagliata disanima delle sue luci ed ombre. Infine diverse sono state le riflessioni sul nuovo approccio alla ricerca sul tema richiesto agli economisti agrari, più che mai chiamati ad integrarsi con i diversi approcci di altre discipline ed a ripensare e definire chiaramente quale può essere il proprio contributo nello sforzo di transdisciplinarietà.
_Social Innovation
Il contributo presentato da Mariagiulia Mariani “Seeding Change: Harnessing Social Innovation for Transformative Organic Fruit Breeding” ha messo in luce il ruolo dell’innovazione sociale nel guidare un cambiamento trasformativo nel settore della selezione biologica della frutta. L’innovazione sociale promuove la diversità genetica e il coinvolgimento degli stakeholder, affrontando le sfide dello sviluppo di varietà multitrattate per l’agricoltura biologica. Nell’ambito del progetto InnOBreed HE, attraverso la raccolta e la classificazione di soluzioni innovative di 10 Paesi europei, i risultati della ricerca hanno mostrato la complementarità e le potenzialità delle diverse soluzioni.
_Living Labs
Annapia Ferrara, chair della sessione Living Labs, ha presentato il contributo “Exploring the role of Living Labs (LLs) for the sustainability of the agri-food systems”.
Il lavoro parte dalla premessa che i Living Lab, in quanto approccio multi-attoriale favorisce la transizione sostenibile dei nostri sistemi agroalimentari, mitigando le barriere che sussistono nel soddisfacimento dei nostri bisogni sociali. Tuttavia, ad oggi non esiste una mappatura sistematica dei Living Lab che intervengono in risposta ai bisogni sociali dei sistemi agroalimentari. Per colmare questo gap, la ricerca propone una revisione sistematica dei progetti finanziati tramite fondi comunitari, concentrandosi sulle programmazioni Horizon2020 e HorizonEurope.
Nella stessa sessione, il contributo di Carlo Giua “Assessing digital ecosystems in rural areas: the role of Living Labs” era invece focalizzato sul ruolo dei Living Labs come piattaforma multi-attore per l’innovazione delle aree rurali, proponendo un framework per il monitoraggio e la valutazione (M&E) del processo di digitalizzazione. La ricerca si basa su un approccio metodologico abduttivo che itera ed integra i risultati della letteratura con le esperienze empiriche dei ricerca-attori. Il risultato condiviso consiste in un sistema M&E che specifica le diverse fasi del ciclo di vita dei Living Lab (7) e per ognuna di queste propone elementi chiave e domande di monitoraggio e valutazione finalizzate ad orientare l’operato del LL per una digitalizzazione socialmente sostenibile.
Il contributo “Exploring the role of Living Labs in sustainability transitions: a critical review for food systems”, presentato da Sabrina Arcuri, parte dal riconoscimento del messaggio proveniente dalla comunità scientifica, che sottolinea ormai da tempo la necessità di un cambiamento sistemico per affrontare le grandi sfide globali. La scienza dunque chiama a – e si interroga sul suo ruolo in – un nuovo approccio alla ricerca, che coinvolga i vari attori della società e i diversi “saperi”, passando da “reliable to socially robust knowledge” (Gibbons, 1999). Questo cambiamento ha portato ad approcci transdisciplinari che combinano competenze accademiche e non, in un’ottica cosiddetta di co-creazione di nuova conoscenza.
I Living Labs (LLs) incarnano queste caratteristiche, fungendo da spazi collaborativi e multi-attore per l’innovazione; sono sempre più diffusi, in vari settori, inclusi i sistemi agro-alimentari, per costruire soluzioni innovative volte alla sostenibilità, nonostante le molte sfide, che vanno dalla collaborazione con e tra gli stakeholder, all’imprevedibilità e alla mancanza di una metodologia standard di monitoraggio e valutazione.
_Digital transformation
Il contributo di Fabio Lepore “Assessing digital transformation in rural areas: an exploratory scenario planning for participatory hydrogeological risk management and co-production of environmental services” guarda agli impatti della trasformazione digitale nella gestione partecipativa del rischio idrogeologico nelle aree rurali. Il focus è sulla collaborazione tra la pubblica amministrazione, i cittadini e gli agricoltori nel monitoraggio e nella manutenzione del territorio. Nell’ambito del progetto H2020 DESIRA, è stato organizzato un living lab in Toscana per esplorare scenari futuri fino al 2031, che includono l’uso crescente della tecnologia per questi scopi. Sono stati delineati quattro scenari con diversi rapporti tra componente tecnologica ed umana. I risultati evidenziano che gli stakeholder preferiscono un approccio integrato e che la componente umana rimane insostituibile per garantire il funzionamento del modello e la sua piena efficacia.
_Ecosystems
Chiara Mignani, chair della sessione Digitalizzazione, reti ed ecosistemi, ha presentato il contributo “Enhancing the digitalization of rural areas by utilizing the potential of the knowledge, business, and innovation ecosystems” dove a partire da un caso oggetto di studio di un team di ricercator* dell’Università di Pisa, il lavoro si è concentrato sulle dinamiche ecosistemiche che intervengono nelle aree rurali. Nello specifico l’analisi si è focalizzata sullo studio degli ecosistemi di conoscenza, business ed innovazione relativi alla produzione di Pecorino Toscano DOP nel sud della Toscana. Nella ricerca sono state osservate le interazioni tra gli ecosistemi e come l’ecosistema della conoscenza sviluppatosi negli anni ha coinvolto produttori, trasformatori, stakeholder locali, policy maker, consorzio di produzione e ricercatori, inserendosi nelle dinamiche di creazione di valore che interessano gli ecosistemi di business e d’innovazione.
_Traceability
Daniele Vergamini ha presentato il contributo “Trace to treasure: What’s the role of traceability systems in adding value across diverse agrifood value networks?”, che analizza come i sistemi di tracciabilità, supportati da tecnologie digitali come il blockchain, possono creare valore nelle filiere agroalimentari.
Attraverso l’osservazione di diversi casi specifici, lo studio cerca di comprendere quali possono essere le modalità per migliorare la trasparenza, la competitività e la differenziazione dei prodotti, offrendo vantaggi sia agli agricoltori che ai consumatori.
Elenco dei contributi:
- The twin transition in rural areas: an ecosystem approach
Gianluca Brunori - Quale ruolo per l’economia agraria nelle politiche per le aree interne?
Gianluca Brunori - Exploring the role of Living Labs for the sustainability of the agri-food systems
Annapia Ferrara, Bastian Göldel, Sabrina Arcuri, Francesca Galli, Sonia Massari, Giulia Gallo, Chiara Mignani, Daniele Vergamini, Alessio Cavicchi - Assessing digital ecosystems in rural areas: the role of Living Labs
Carlo Giua, Livia Ortolani, Fabio Lepore, Michele Moretti, Gianluca Brunori - Seeding change: harnessing social innovation for transformative organic fruit breeding.
Mariagiulia Mariani - Pedagogie innovative e approcci partecipativi: verso la costruzione di una comunità di pratica
Sonia Massari, Silvia Rolandi, Francesca Galli - Enhancing the digitalization of rural areas by utilizing the potential of the knowledge, business, and innovation ecosystems
Chiara Mignani, Annapia Ferrara, Maria Bonaria Lai, Fabio Lepore, Livia Ortolani, Gianluca Brunori - From Living Lab to Ecosystem observation: the Case of Pecorino Toscano PDO in southern Tuscany
Chiara Mignani, Maria Bonaria Lai, Annapia Ferrara, Livia Ortolani, Fabio Lepore, Gianluca Brunori - Trace to treasure: What’s the role of traceability systems in adding value across diverse agrifood value networks?
Daniele Vergamini, Maria Bonaria Lai, Lorenzo Viali, Gianluca Brunori