06 May 2022

Connessioni tra Urbano e Rurale: Sinergie e strumenti di governance per valorizzare le aree peri-urbane nella Piana di Lucca

Prepared by the Living Lab Lucca (Horizon 2020 project ROBUST): Francesca Galli, Sabrina ArcuriMassimo Rovai, Andrea Marescotti, Giovanni Belletti, Maria Pia Casini and Monica Lazzaroni

Si è concluso a novembre 2021 il lavoro iniziato nel 2016 nell’ambito del progetto ROBUST, finanziato dal programma HORIZON 2020 dell‘Unione Europea. ROBUST ha analizzato le connessioni urbano-rurali, con uno sguardo volto ai sistemi e processi di governance in 11 diverse città-regioni europee, al fine di dare raccomandazioni per le politiche territoriali e a diversi livelli istituzionali.

In linea con lo scopo generale del progetto, il Living Lab attivato dalla Provincia di Lucca e dalle Università di Pisa e di Firenze ha avuto come obiettivo individuare le connessioni urbano-rurali nella Piana di Lucca e strumenti per favorire sinergie locali. L’esito della collaborazione tra i partner accademici e quello istituzionale è riportato in un documento accessibile a questo link. Il lavoro in una prima fase ha inteso individuare le specifiche connessioni urbano-rurali “funzionali”, caratterizzandole in relazione ai sistemi alimentari, ai servizi eco-sistemici e alle connessioni culturali. In un secondo momento, sono stati analizzati alcuni possibili strumenti (sia di governo che di governance), con riferimento al contesto delle aree periurbane della Piana di Lucca, focalizzando l’attenzione sul potenziale degli spazi aperti e agricoli, inclusi i terreni abbandonati, al fine di generare relazioni rurale-urbane reciprocamente vantaggiose.

L’analisi di criticità e opportunità nelle aree-periurbane nella Piana di Lucca

Da un’analisi del territorio periurbano della Piana di Lucca, delle caratteristiche degli usi del suolo e del relativo abbandono, e dell’agricoltura emerge un quadro molto complesso e articolato che, pur con criticità e debolezze evidenti, mostra anche opportunità che, se adeguatamente colte, potrebbero consentire una rivitalizzazione del tessuto produttivo locale in una chiave di rafforzamento delle connessioni rurale-urbano.

In particolare, tra le criticità si evidenzia una struttura medio-piccola delle aziende agricole caratterizzate, a loro volta, da una spinta frammentazione fondiaria, dalla presenza di imprenditori molto anziani e con difficoltà di ricambio generazionale e, generalmente, da una bassa redditività. Tutti aspetti che, chiaramente, favoriscono il progressivo abbandono dell’attività d’impresa e della coltivazione dei terreni, salva l’alternativa di affidare la loro gestione ai contoterzisti.

Emergono però anche delle opportunità legate alle condizioni del contesto. Ad esempio, il crescente interesse dei consumatori per il prodotto locale e le evidenti potenzialità di mercato per alcune filiere produttive; la presenza di un’agricoltura hobbistica e informale che, comunque, consente di mantenere il territorio in ampie zone (si pensi all’olivicoltura di collina); la presenza di prodotti fortemente radicati nella cultura locale che, se opportunamente valorizzati, potrebbero consentire un aumento della redditività delle imprese. Inoltre, la stretta connessione con il tessuto insediativo urbano, se per certi versi può essere un freno per l’attività agricola, dall’altro può rappresentare anche un’opportunità per la creazione di sinergie feconde con il mondo urbano (crescita del km zero, opportunità di sviluppare attività ricreative nelle aziende agricole, percorsi, itinerari, servizi di manutenzione del territorio, ecc.).

Quali opportunità e strumenti per valorizzare le sinergie urbano-rurali?

Le funzioni eco-sistemiche fornite dai terreni agricoli sono essenziali per la qualità della vita nella Piana di Lucca (e più in generale nella provincia). Molte di queste funzioni non sono “spontanee”, ma sono conseguenza dalla presenza di un’agricoltura ispirata ai principi dell’agro-ecologia e richiedono aziende agricole vitali, anche e soprattutto economicamente. Tra i principali ostacoli, emerge il problema dei terreni incolti e di accesso alla terra, nonché la necessità di potenziare il capitale umano e di favorire gli investimenti per l’attuazione di un modello di agricoltura multifunzionale che potrebbe consentire la fornitura di servizi eco-sistemici nonché una adeguata rimuneratività. Ciò implica la diversificazione delle attività, sia nell’ambito agricolo (diversificazione colturale) che della tipologia di attività svolte (servizi eco-sistemici, servizi alla persona, servizi turistici…), l’aumento del valore aggiunto dei prodotti realizzati (modalità di vendita, trasformazioni aziendali) e la capacità di fare rete nel territorio.

Tra i principali strumenti, in essere e potenzialmente attivabili, che sono stati discussi durante i workshop dei Living Lab ricordiamo la Banca della Terra, attiva a livello regionale, la Politica Alimentare Locale, che ha avuto una buona evoluzione negli ultimi anni, e le progettualità territoriali potenzialmente attivabili (prendendo ispirazione da altri contesti), come ad esempio un Parco Agricolo, un Patto Città Campagna, i Distretti del Cibo, per citarne solo alcuni.

Sviluppare una visione strategica e un mix di strumenti di governance integrati a livello territoriale

I risultati delle riflessioni attivate nel living Lab fanno emergere la necessità di adottare, a livello locale, una progettualità sistemica per le aree periurbane frutto della collaborazione e condivisione tra i diversi portatori di interesse orientata alla creazione di spazi di innovazione e sperimentazione per progetti rurali-urbani nonché di integrazione tra diversi livelli di governo del territorio.

Non è infatti necessario avere uno strumento ad hoc per potenziare le sinergie urbano-rurali, ma è opportuno definire una visione strategica complessiva e, sulla base di questa, costruire il mix di strumenti attingendo da quelli disponibili che, ai vari livelli istituzionali (comunale, provinciale, regionale, nazionale, europeo) e settoriali, possono essere, via via, attivati.

La Provincia, avendo una propria capacità progettuale (anche a livello europeo) potrebbe farsi promotrice di iniziative volte alla riconnessione città campagna, come quelli sopra citati, coordinandone l‘ attuazione con i comuni e gli attori locali, anche facendo leva su esperienze già in atto sul territorio, come il Piano Intercomunale del Cibo (nel quadro dell’adesione al Milan Urban Food Policy Pact), al fine di garantire un ruolo attivo e partecipante della società civile, delle imprese, delle istituzioni.

 
Una veduta della Piana di Lucca da Carignano. Fonte: Foto di Massimo Rovai

*ROBUST was carried out between June 2017 and November 2021. The project received funding from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement No 727988.

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